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venerdì 22 maggio 2009

PELLEGRINO: "GAME-OVER"

La gestione-Pellegrino si riassume proprio nella sua definizione, ossia “gestione”, senza picchi e senza entusiasmi, una lunga parentesi di 5 anni di immobilismo: semplice gestione di un ente che invece di crescere ha badato più a conservare l’esistente, senza osare e puntare al suo sviluppo con innovazione, tecnologie, strumenti per le imprese, per il lavoro, per chi opera nella cultura.

Gestendo in questo modo, l’Amministrazione-Pellegrino non ha risolto le emergenze, come ad esempio quella dei rifiuti, peggiorandola anzi con questo immobilismo disarmante.
“Gestione” è anche il termine adatto per definire l’Amministrazione-Pellegrino laddove è stata invece tutt’altro che immobile, ma solerte e sempre attivissima: nella gestione del potere, delle assunzioni-mirate, degli sprechi, delle doppie e triple cariche di sottogoverno (la figura del Portavoce, addirittura dei Portaborse degli assessori, ecc.), nella proliferazione di più assessorati competenti su materie simili, frazionate, spezzettate, in figure politiche che spesso sono state su posizioni divergenti una dall’altra, creando l’immobilismo che ho citato pocanzi, soprattutto in materia di Ambiente, Rifiuti e Tutela delle Acque e della loro Depurazione.
Immobilismo e litigiosità che si è trasformato in attivismo e unanimità quando c’era da ritagliare bandi cuciti addosso a pochi intimi, quando c’era da riciclare con incarichi questo o quel personale politico.
5 anni fa l’avvocato Giovanni Pellegrino “ri-entrava in campo” sventolando la rivoluzione delle Sud-Est, i treni che avrebbero dovuto cambiare la storia del trasporto in tutta la provincia, e sventolando l’idea di un “Grande Salento” che doveva unire le esperienze di Taranto e Brindisi a quella di Lecce. 5 anni dopo le littorine delle Sud-Est compaiono malinconiche davanti ai nostri passaggi a livello con una sola testa in piedi, visibile oltre i finestrini di chi guarda: quella del macchinista…, e basta. 5 anni dopo l’Università di Bari ha messo ancora più radici a Taranto (che ha abbandonato l’Università Salento), mentre Brindisi ancora risponde “no” alle nostre richieste disperate e inconcludenti di qualche granello di sabbia per salvare le marine leccesi.
Questi, sono i 2 grandi risultati (negativi) che possiamo ascrivere al bilancio della gestione-Pellegrino.
Sfido diversamente chiunque, a darmi un segno materiale, un’infrastruttura, un’operazione riuscita che la connoti e la consegni a una storia diversa. Niente.
La Provincia che immaginiamo dopo il voto dovrà ripartire dal sovvertire questo sonnolente passato: dovremo uscire dall’emergenza-rifiuti con chiarezza, con politiche nette e decise, non con rimedi a scadenza, in grado solo di riportare l’immondizia per le strade entro l’estate o nuovi manifestanti esasperati davanti alle nostre discariche – immagini ricorrenti, di questa gestione del non “fare” – .
Per questo vogliamo spenderci senza esitazioni, come sul settore dell’economia, come sull’incentivazione dell’artigianato delle nostre piccole botteghe che stanno scomparendo o come nel campo delle politiche per il lavoro, anche in relazione alla nostra Università ed al rapporto che può avere con il mondo dell’impresa.
Tutto ciò può essere fatto sullo sfondo di una riqualificazione NECESSARIA della spesa corrente di quest’ente, che ogni anno vede uscire 100 milioni di Euro di spese più o meno utili e che ha accumulato oltre 200 milioni di Euro di debiti complessivi, di cui ovviamente nessuno parla. Questi soldi andranno rimessi in circolo laddove servono, e non negli incarichi, nelle consulenze, nella gestione “familiare” e “privata” di questa Provincia.
Il PDL ha una classe dirigente giovane, che ha voglia di “fare”.
Ecco, noi rappresentiamo la politica del “fare”, dell’impegno concretamente realizzabile.Abbiamo per questo vigilato in 5 anni di opposizione, contribuendo al miglioramento di tante proposte, costruttivamente e con senso di responsabilità, modificando con un lavoro attento e sempre di studio delle carte addirittura il 63% delle delibere arrivate in Consiglio per l’approvazione.
Per questo, ci sentiamo pronti a misurarci con il governo della Provincia, convinti di darle un VOLTO NUOVO, di riqualificarne la spesa, di PENSARE DI PIU’ ALLA GENTE DEL SALENTO ED AI SUOI SOGNI, eliminando ogni EMERGENZA e valorizzando ogni ECCELLENZA.

Antonio Gabellone

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